La galassia piĆ¹ isolata dell'Universo
Nel corso della loro vita le galassie possono scontrarsi e fondersi in una più grande ( merge ) o separarsi. E' un fenomeno abbastanza normale nel cosmo.
Per questo motivo fa notizia la scoperta di una galassia solitaria, la cui storia sembra non essere stata mai contaminata da altre galassie vicine.
Come si chiama e dove si trova la galassia solitaria?
La galassia si chiama Wlm. E' una galassia nana irregolare, dieci volte più piccola rispetto alla nostra Via Lattea. Si trova nel Gruppo Locale a circa 3 milioni di anni luce dalla Terra.
E' stata scoperta all'inizio del '900 dall'astronomo tedesco Max Wolf ma soltanto di recente si è scoperta la sua natura solitaria.
Perché si chiama WLM. Il nome è composto dalle iniziali degli astronomi che hanno studiato le sue caratteristiche. Lo scopritore Max Wolf ( W ) e gli astronomi Knut Lundmark ( L ) e Philibert Jacques Melotte ( M ). Mettendo insieme le lettere iniziali dei cognomi si ottiene WLM.
Un po' come una persona timida a una festa, questa galassia ha vissuto il suo tempo in un angolo in disparte nel Gruppo Locale, lontano dalle altre galassie vicine, evitando tutte le interazioni gravitazionali.
Perché è importante questa galassia solitaria?
E' un caso raro di galassia primordiale non contaminata da galassie esterne. Grazie al suo isolamento si può studiare meglio l'evoluzione galattica in assenza di eventi cosmici rilevanti, come il merging con un'altra galassia.
In particolar modo, si può studiare il processo di formazione stellare e la distribuzione naturale degli astri nelle regioni galattiche.
A quanto sembra, ne parla anche l'INAF, le stelle più anziane si trovano nelle regioni periferiche delle galassie. Hanno una luce più debole e rossastra.
Viceversa, le stelle più giovani sono concentrate al centro della galassia. Sono caratterizzate da una luce più intensa e luminosa di colore azzurro. Il processo di formazione stellare è ancora in corso.
Nota. Le ultime immagini in alta risoluzione sulla galassia sono state riprese dal VLT ( Very Large Telescope ) dall'ESO ( Osservatorio Meridionale Europeo ).
26 / 03 / 2016