Un pianeta fantasma e invisibile
Secondo un gruppo di ricercatori della Colombia University, un pianeta potrebbe rendersi invisibile dagli occhi esterni tramite un sistema di mimetismo basato su raggi laser.
L'ipotesi è stata avanzata da due ricercatori statunitensi, David Kipling e Alex Teachey, e il loro studio è stato pubblicato su MNAS ( Monthly Notices of the Royal Astronomical Society ).
Come viene scoperto un pianeta?
Un esopianeta non emette o riflette molta luce, è quindi molto difficile da vedersi direttamente, soprattutto se orbita intorno a un'altra stella.
Possiamo vedere Marte, Giove, Venere e gli altri pianeti del sistema solare perché sono vicini e la luce solare riflette sulla loro superficie.
Non possiamo però osservare la luce stellare riflessa da un pianeta extraterrestre che orbita intorno ad Alpha Centauri a 5 anni luce di distanza da noi. E' la stella più vicina al Sole. Figuriamoci quelli che orbitano intorno alle stelle più lontane.
Tutti gli esopianeti scoperti dal telescopio spaziale Kepler sono stati individuati indirettamente tramite il metodo della transizione.
Cos'è il metodo della transizione?
Quando un pianeta transita davanti alla stella, la luminosità della stella si riduce parzialmente. E' una sorta di eclissi parziale di stella.
Grazie a questo abbassamento periodico della radiazione elettromagnetica visibile ( la luce ) possiamo rilevare il pianeta e studiare le sue caratteristiche ( gassoso o roccioso, componenti chimiche in atmosfera, presenza di acqua, ecc. ).
Come rendere invisibile un esopianeta?
Secondo i ricercatori, un può rendersi invisibile tramite un sistema di raggi laser che compensano la luce del disco solare della stella durante il transito.
La tecnologia non necessiterebbe di moltissima energia. I ricercatori stimano una potenza di almeno 30 MW per ricreare una luce laser monocromatica.
Nota. Lo stesso principio può essere realizzato tramite un sistema di specchi che deforma la luce solare, spostandola fisicamente in avanti senza alcun bisogno di raggi laser.
In questo modo, il pianeta non sarebbe visibile agli occhi esterni trasformandosi in una sorta di pianeta fantasma.
E lo stesso potrebbe fare la Terra, diventare un pianeta invisibile dall'esterno.
Perché rendere invisibile la Terra?
Si tratta di una paranoia scientifica basata su un fondamento di verità. Da decenni l'uomo sta inviando segnali verso l'esterno ed esplora il cosmo alla ricerca di altre forme di vita.
Ad esempio, il SETI ascolta i segnali radio provenienti dal cosmo mentre il telescopio spaziale Kepler studia gli esopianeti dal punto di vista ottico / visivo.
Cosa accadrebbe se la Terra fosse vista da una civiltà aliena ostile?
E' questa la domanda che si pongono diversi scienziati, tra i quali basti citare Stephen Hawking.
A ben guardare, sulla Terra non esistono relazioni di amicizia in natura. Gli animali si contendono l'habitat per la sopravvivenza della specie e la selezione naturale premia i più forti mentre condanna all'estinzione i più deboli.
Se veramente esiste, perché mai una civiltà extraterrestre dovrebbe essere amichevole?
Soprattutto se tecnologicamente più avanzata, potrebbe essere interessata alle risorse del pianeta e considerare la civiltà umana come un ostacolo. Potrebbe essere pericoloso per l'uomo.
E se lo pensa pure Stephen Hawking non è poi un'ipotesi così infondata.
Da qui l'esigenza di mimetizzarsi dagli occhi esterni, rendersi invisibili per non farsi trovare. Non fare troppo rumore...
Il sistema suggerito dai ricercatori può nascondere interamente un pianeta oppure limitarsi a modificare lo spettro della luce per far apparire una firma atmosferica diversa da quella reale.
Ad esempio, nascondere la presenza dell'ossigeno o dell'acqua sul pianeta.
Una riflessione sulla ricerca della vita extraterrestre
Se la Terra può mimetizzarsi e nascondersi dagli osservatori esterni, allora anche altre presunte civiltà aliene potrebbero fare lo stesso.
Secondo i ricercatori, non è esclusa l'ipotesi che le civiltà extraterrestri più avanzate utilizzino dei sistemi di criptismo per celare la loro presenza nella galassia.
In conclusione, potremmo non trovarli semplicemente perché non vogliono essere trovati. E' solo un'ipotesi ma interessante.
01 / 04 / 2016
