L'effetto del teletrasporto sul cervello

La realtà virtuale si sta affermando e i primi visori 3D sono prossimi ormai al lancio commerciale. La virtual reality ( VR ) è una realtà.

La scienza comincia così a chiedersi quali saranno gli effetti della realtà virtuale sulla mente umana.

Un esperimento condotto dalla ricercatrice Arne Ekstrom dell'Università della California a Davis ha approfondito gli effetti del teletrasporto virtuale.

Cos'è il teletrasporto virtuale?

Dimentichiamoci per un attimo il teletrasporto di Star Trek, in questo caso non c'entra assolutamente nulla.

Il teletrasporto virtuale è quel meccanismo che trasporta una persona da un luogo virtuale a un altro. In genere dura pochi secondi. Chi ha esplorato almeno una volta Second Life, sa bene di cosa si tratta.

esempio di teletrasporto virtuale ( virtual teleport in second life )

Qual è l'impatto sulla mente della persona teletrasportata?

Quando il teletrasporto virtuale è usato al PC, l'utente si trova in una realtà concreta, nella stanza di casa o dell'ufficio, oppure all'aperto se sta utilizzando un tablet.

Può saltare da un ambiente virtuale a un altro senza problemi. Il suo ambiente di riferimento resta la stanza in cui si trova il computer.

La percezione dell'ambiente circostante cambia radicalmente quando l'utente indossa un visore 3D ed è immerso nella realtà virtuale. In questa circostanza il teletrasporto virtuale diventa "reale" e produce degli effetti sul cervello.

il visore 3D nella realtà virtuale

Nota. Una delle applicazioni della virtual reality di ultima generazione è il turismo virtuale e l'esplorazione dei metamondi come SL. Gli utenti saranno sottoposti a un uso frequente del teletrasporto, immersi in un ambiente virtuale attraverso una tecnologia molto più coinvolgente rispetto al passato.

Le onde ritmiche dell'orientamento

Per orientarsi in un ambiente il cervello produce delle particolari onde ritmiche nell'ippocampo, una delle regioni più interne del cervello.

Non è chiaro se queste onde cerebrali siano generate dagli stimoli esterni oppure da qualche meccanismo interno della mente per sincronizzare i neuroni della memoria e dell'apprendimento.

Durante l'esperimento i ricercatori hanno controllato l'attività cerebrale delle persone durante il teletrasporto in un ambiente virtuale, scoprendo che le onde cerebrali dell'orientamento sono prodotte anche se lo scenario è virtuale.

Inoltre, i ricercatori hanno individuato delle differenze nelle onde ritmiche, queste sono diverse quando è maggiore la distanza tra il luogo d'origine e quello di destinazione del teletrasporto.

Le conclusioni dello studio

Secondo i ricercatori le oscillazioni del cervello dipendono dalla memoria e dai processi interni di apprendimento della mente e non dagli stimoli esterni.

Un ambiente virtuale potrebbe obbligare la mente ad adattarsi a un ambiente virtuale simile a quello reale ma poco naturale a causa del teletrasporto, dove lo scenario può cambiare drasticamente a causa del teletrasporto da un luogo a un altro.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Neuron.

28 / 02 / 2016

 


 

Segnalami un errore, un refuso o un suggerimento per migliorare gli appunti

FacebookTwitterLinkedinLinkedin
  1. La psicologia
  2. Il cognitivismo