Wordsmith, un software robot-giornalista che scrive articoli

Fra qualche anno leggeremo ottimi articoli e persino libri scritti da un software. Non è la fantascienza degli automi del romanzo Isaac Asimov, già oggi molte cose che leggiamo su Wikipedia sono scritte da un robot ( o bot ).

Wordsmith è uno di questi primi software basati sull'intelligenza artificiale che trovano ampia applicazione nel settore giornalistico e sul Web. E' stato sviluppato dalla società Automated Insights ed è disponibile in versione Beta.

A cosa serve Wordsmith Beta?

Il software genera automaticamente degli articoli a partire da una banca dati finanziaria ( forex, borsa, andamento mercati, valute, azioni, titoli, spread dei titoli pubblici, ecc. ).

Come funziona?

E' l'evoluzione intelligente dei vecchi contenuti automatici. Il software si collega a una banca dati ed elabora le informazioni secondo un particolare schema, per scrivere frasi di senso compiuto in linguaggio naturale. In pratica... scrive un articolo.

Un esempio pratico di scrittura automatica di una frase

Il prezzo del petrolio sta calando da 6 giorni consecutivi e l'ultimo evento di questo tipo è accaduto 5 anni fa, il software scriverà una frase di questo tipo "ennesimo calo del greggio sulle piazze europee, non accadeva da cinque anni".

Allo stesso modo può scrivere un articolo con più battute, di 500 o 1000 parole, seguendo dei nessi logici e degli algoritmi logici di scrittura giornalistica.

Non è una novità, molte aziende già lo utilizzano. In un articolo di Repubblica viene citato il caso dell'agenzia Associated Press che in tre mesi ha pubblicato più di tremila report finanziari scritti dal software. Probabilmente Wordsmith ha recentemente scritto più articoli di qualsiasi altra agenzia di stampa tradizionale, quasi un miliardo di pezzi nel biennio 2014-2015.

Qual è la qualità dell'articolo?

Gli articoli sono scritti in lingua inglese e i primi test di qualità sono stati compiuti negli Stati Uniti.

In uno studio di Christer Clerwall sono stati sottoposti degli articoli scritti da giornalisti umani e dal software a un gruppo di persone. I lettori non sono riusciti a distinguere i pezzi scritti dal robot da quelli di un essere umano.

Pertanto, il software sembrerebbe aver passato il famoso test di Turing.

Quali sono i limiti dei contenuti scritti da un robot?

I software writer sono sempre più evoluti. Negli ultimi anni si è passati dal programma elementare di autogenerazione degli articoli a qualcosa di più complesso.

I nuovi software usano software A.I. ( Artificial Intelligence ) che evitano di ripetere gli stessi verbi, lo stesso ordine e struttura delle frasi, per non dare al lettore la brutta sensazione di stare leggendo un contenuto automatico.

Hanno un vocabolario e un lessico molto ampio rispetto al passato, un database semantico, diversi schemi e tecniche di comunicazione online e algoritmi di text mining avanzati.

il data journalism, l'artificial intelligence e il robot giornalista modificheranno il giornalismo del futuro

Tuttavia, per quanto siano migliorati non sono ancora perfetti. E' sempre necessario un lavoro di revisione, correzione e personalizzazione dell'articolo da parte di una persona, prima di essere pubblicato.

Inoltre, il software di autogenerazione dei documenti non esce dagli schemi previsti dagli algoritmi. In caso di eventi eccezionali potrebbe non essere in grado di fornire una descrizione adeguata.

Quali sono le applicazioni del data journalism?

Il data journalism può andare bene per la redazione degli articoli giornalistici su temi ricorrenti, come gli articoli nel mondo della finanza, del meteo, dello sport, del forex o della borsa, ecc.

Wikipedia usa un programma informatico simile per scrivere le biografie o per tradurre nelle altre lingue le frasi introduttive delle pagine della sua versione inglese.

Un software può scrivere anche un libro?

E' ancora presto per acquistare un libro o un romanzo scritto interamente da un robot. Per scrivere un'opera di fantasia il bot dovrebbe molti più schemi interpretativi, la fantasia, la creativitià e l'immaginazione degli esseri umani.

Non è però impossibile sviluppare un bot intelligente in grado di scrivere libri

The Emotion Machine di MinskyNe parla anche Marvin Minsky nella sua ultima opera The Emotion Machine del 2006. Tuttavia, si tratta di lavorare su sistemi molto più complessi rispetto agli attuali, con schemi variabili, basi di conoscenza e motori inferenziali. Un giorno ci arriveremo, il percorso è già tracciato, dobbiamo solo percorrerlo.

Del resto, l'intelligenza artificiale può sempre migliorare, mentre sull'uomo comincio ad avere qualche dubbio.

L'ottimizzazione SEO automatica degli articoli

L'elaborazione automatica degli articoli consente indirettamente anche l'ottimizzazione del testo per i search engine, per conquistare un buon posizionamento sui motori di ricerca.

Non solo la Seo tradizionale on-site ma anche la Seo semantica che piace tanto agli algoritmi più recenti di Google come Hummingbird.

Va detto, però, che il software potrebbe essere usato anche come strumento per creare contenuti spam-engine ( spam semantico sui search engine ) come è già accaduto in passato con i thin content pubblicati su vasta scala nelle Web Farm.

Il motore di ricerca Google vieta la pubblicazione dei contenuti automatici e dovrà attrezzarsi con nuovi algoritmi antispam per resistere all'invasione dei robot-content.

Questa volta si tratta di documenti privi di cluster, difficili da distinguere da quelli naturali di un essere umano, e non sarà facile nemmeno per il search engine riconoscerli.

Nota. Probabilmente Google punterà tutto sull'esperienza utente. Se un utente è soddisfatto di un articolo ( good user experience ), cosa cambia se il documento è stato scritto da un robot o da un giornalista? Il motore di ricerca ha comunque soddisfatto il suo utente.

E' la fine del giornalista?

Parliamoci chiaro, di alcuni giornalisti non si sentirebbe la mancanza. Tuttavia, la risposta è no. Il mestiere del giornalista non cambierà nei prossimi decenni.

Questo software elabora dati finanziari per produrre articoli su semplici variazioni nel prezzo dei titoli o delle valute. Nei giornali questo compito viene dato ai giornalisti in prova, ai novizi, perché è ritenuto estremamente noioso e meccanico.

Il software non cambia la vita al giornalista d'inchiesta, allo storico-politico, al critico o all'esperto in materia.

Quando comparvero le prime macchine per sostituire gli operai nelle fabbriche ci fu lo stesso timore. Malgrado la paura di qualche apocalittico, le macchine non hanno mai sostituito gli operai in quasi due secoli di progresso tecnologico.

Semplicemente, dalle mansioni manovali gli operai si sono specializzati in quelle di gestione e di controllo.

Lo stesso accadrà ai giornalisti.

31 / 01 / 2016

 


 

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